Lo stupro di Palermo: il minorenne confessa e il gip lo rilascia. Andrà in comunità

Lo stupro di Palermo

Nel contesto dell’orrore dalla notte del 7 luglio, quando si è verificato uno scioccante stupro di gruppo al Foro Italico di Palermo, un minorenne è stato accusato e ha ora ammesso la sua colpevolezza davanti al giudice per i minorenni, Alessandra Puglisi.

C’è un video trovato dai carabinieri in uno dei cellullari degli arrestati che lascia pochi dubbi sulla presenza del ragazzo, che ha già compiuto 18 anni, nel cantiere abbandonato sulla costa palermitana dove si è verificata la violenza a cui hanno preso parte sette giovani dai 18 ai 22 anni.

La ricostruzione dello stupro a Palermo

L’orrendo atto di stupro si è verificato sul lungomare di Palermo, precisamente al Foro Italico. Durante la notte tra il 6 e il 7 luglio scorsi. Tra le persone coinvolte, uno di loro ha raggiunto i 18 anni dopo il fatto, uno ha 22 anni, due ne hanno 20, altri due hanno 19 anni e il settimo ha 18 anni.

La giovane vittima degli abusi conosceva solamente uno degli uomini (il 22enne), il quale, stando a quanto emerso nelle recenti ricostruzioni, l’aveva invitata per una serata in gruppo nel quartiere della Vucciria. La ragazza si era presentata con due amiche.

Secondo le narrazioni che sono state riportate dai media e che si basano sulla testimonianza della ragazza, di alcuni testimoni e su intercettazioni telefoniche dei ragazzi, la 19enne aveva consumato una quantità significativa di alcol su invito degli uomini. In particolare, una frase pronunciata da uno dei giovani a un venditore ambulante di alcolici ha suscitato molte attenzioni: “Fallala ubriacare, poi ci pensiamo noi”. Successivamente, la giovane sarebbe stata condotta in uno stato evidentemente ubriaco, e quindi in una condizione psico-fisica di svantaggio, in un’area isolata dove si trovava un cantiere. Una telecamera ha ripreso l’immagine della ragazza tra due giovani, mentre gli altri cinque li seguivano da vicino.

La confessione porta alla scarcerazione. Ora è in comunità

L’ammissione di colpevolezza ha spinto al rilascio dell’indagato, ora ospite in una comunità. La procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna ha annunciato con fermezza l’intenzione di presentare un ricorso contro la decisione del giudice per le indagini preliminari (gip). E ha sottolineato che le azioni coinvolte sono di estrema gravità e pertanto il giovane dovrebbe rimanere in custodia.

Il video recuperato dall’unità investigativa dei Carabinieri sembra dipingere il minorenne come uno dei più violenti del gruppo. Oggi, nel tribunale, saranno condotti gli interrogatori degli altri tre individui arrestati lo scorso venerdì. Va ricordato che i primi tre componenti di questo gruppo erano stati posti in detenzione all’inizio di agosto.

Il video incriminato

L’inchiesta sulla tragica notte al Foro Italico di Palermo, dove si è verificata una spaventosa aggressione sessuale, ha visto l’azione diligente delle forze dell’ordine. Dopo aver raccolto la denuncia della giovane vittima, i militari hanno iniziato a dipanare i fatti, coadiuvati anche dalle telecamere di sorveglianza disseminate nell’area.

Tra le prove raccolte emerge un video scioccante: uno dei soggetti sotto indagine ha ripreso il vile atto sessuale. La registrazione, condivisa dal suo telefono, rappresenta un aspetto centrale dell’inchiesta. Inoltre, le chat presenti nello stesso dispositivo hanno contribuito a inchiodare il branco. In uno dei messaggi, il giovane scrive: “Ieri sera, se ci penso un po’, mi viene il disgusto, eravamo cento cani sopra una gatta.”

Questo messaggio è stato inviato meno di 24 ore dopo la violenza di gruppo commessa contro la ragazza.